La Denominazione di Origine Protetta “Fichi di Cosenza” designa i frutti essiccati di fico domestico “Ficus carica sativa”, appartenenti alla varietà “Dottato”, che nella zona di produzione allo stato fresco si presentano di forma ovoidale, tendente al globoso, l’ostiolo è per lo più semiaperto, circondato da anello verde che con la maturazione tende sempre più al marrone. Una vera prelibatezza presente sul territorio.
” Quello del Consorzio dei Fichi di Cosenza è un risultato davvero importante – ha detto Pignataro – perchè attribuisce il giusto riconoscimento al prodotto, unico nel suo genere, tutelando le aziende che lo producono. E proprio la tutela delle stesse è l’obiettivo che da sempre Cia intende perseguire e di cui si fa promotrice”.
“Non solo – ha aggiunto Luca Pignataro – l’ufficialità del Consorzio, attribuisce una maggiore garanzia ed affidabilità al consumatore rispetto al prodotto da acquistare che risulta essere di altissima qualità”.
Il Consorzio avrà un ruolo fondamentale, ovvero quello di controllare e garantire la tracciabilità e l’eccellenza del prodotto stesso.
“C’è un altro aspetto da non sottovalutare – conclude il presidente Pignataro – ovvero quello legato all’incremento dell’economia e del turismo. Il consorzio crea i giusti presupposti per la promozione a livello nazionale ed internazionale, in questo caso del fico, invogliando il potenziale turista alla scoperta di quei luoghi che propongono eccellenze enogastronomiche uniche al mondo, godendone non solo nel palato ma anche nella vista grazie alla bellezza dei luoghi legati al prodotto stesso che si intende valorizzare e divulgare”.
55- Crotone: Cia, serve piano nazionale gestione sistema idrico_maltempo-calabria.jpg
Le piogge di particolare intensità nel Crotonese con disastrose ripercussioni anche sull’agricoltura del territorio, allagamenti e semine compromesse, danni a strutture e reti viarie, riportino l’attenzione sulla necessità di un Piano nazionale di gestione anche del sistema idrico del Paese come già sollecitato da tempo e anche dopo l’ultima tragedia a ottobre nel Nord Ovest d’Italia. A intervenire di nuovo sul tema è Cia-Agricoltori Italiani che chiede al governo di agire subito con una metodologia innovativa e più pragmatica, sotto la regia della Presidenza del Consiglio.
Per Cia, “lo stato emergenziale in cui si trova ora Crotone, a causa dell’alluvione, mette sotto lente d’ingrandimento le criticità gestionali delle fiumare calabre così come delle bonifiche del sistema idrico locale. Si tratta dell’ennesimo caso che fa dell’Italia un Paese estremamente fragile e che per questo richiede con assoluta urgenza, interventi organici e investimenti in prevenzione”. Dunque per Cia “non è più rinviabile un Piano nazionale che metta seriamente mano alla gestione delle infrastrutture idriche e di bonifica, in grado di affrontare il dramma del rischio idrogeologico legato a fenomeni climatici sempre più frequenti”. Secondo Cia, infatti, “serve un nuovo approccio sistemico a tutte le aree del Paese, come l’organizzazione ampiamente sostiene da più di un anno con il progetto ‘Il Paese che vogliamo’, rivolto alla tutela e rinascita delle aeree interne”.
“Se non si riparte da un dialogo costante con le strutture e i protagonisti che controllano capillarmente il territorio -commenta il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino- non se ne esce. Occorre risalire i fiumi e indagare a monte, su quei versanti spopolati e caratterizzati da un sistema idrografico e demografico alterato ormai per sempre. E’ chiaro che non è sufficiente l’intervento di un singolo ministero -conclude Scanavino- il nuovo Piano di manutenzione deve seguire la regia centralizzata di Palazzo Chigi, attingendo anche dal Recovery Fund le risorse necessarie alla messa in sicurezza del territorio nazionale”.
Fonte adnkronos