Risorse non bastano a recuperare emergenze post Covid. Ritardi sulla non autosufficienza
Nella legge di Bilancio, il Governo non sembra comprendere appieno la grave situazione della sanità, le emergenze dovute alla pandemia, i ritardi da recuperare su visite, interventi chirurgici e sistemi di cura, così come i problemi degli anziani non autosufficienti. Lo dice Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, aggiungendo che le risorse dedicate stanziate per il 2023 e il 2024 sono ben lontane dalle necessità e non riusciranno nemmeno a coprire gli aumenti dei costi dovuti all’inflazione.
Infatti, dei 2,2 miliardi previsti nel 2023 per la sanità, 1,4 miliardi sono vincolati per coprire i maggiori costi energetici lasciando agli interventi strutturali appena 800 milioni. Quindi -spiega Anp- non è chiaro come verranno affrontate tutte le emergenze, a cominciare dal personale medico e para-sanitario, già sotto organico da anni e oggi del tutto inadeguato a far fronte alle nuove sfide del post Covid e alla necessità di innovazione e potenziamento.
Proprio a seguito degli anni del Covid, con il Sistema Sanitario Nazionale strumento di coesione sociale e garanzia dei diritti, andare ora verso un minore impegno finanziario dello Stato nei confronti della sanità pubblica significa rischiare di tornare pericolosamente indietro -aggiunge l’Associazione pensionati-. Il fenomeno dei “medici a gettone” squalifica la professione medica e carica di maggiori costi il SSN; nei Pronto Soccorso i disagi e le disfunzioni aumentano, mentre la sanità privata avanza addossando sempre maggiori spese sui pazienti, soprattutto anziani.
Anche sul versante del sociale e della non autosufficienza, non si percepiscono segnali, mentre incombe la scadenza del 31 marzo per approvare il disegno di legge quadro già licenziato dal governo Draghi e indispensabile ad attivare le risorse dedicate del PNRR.
Oggi, invece, sarebbe necessario un maggiore impegno per sostenere le necessità di potenziamento e innovazione del sistema sanitario -evidenzia Anp- in particolare per costruire una sanità territoriale vicina al cittadino, dalle case di comunità ai servizi domiciliari alla telemedicina. E poi, bisognerebbe abbattere le liste d’attesa su visite e interventi chirurgici e costruire una seria politica della prevenzione per bloccare per tempo le patologie e promuovere stili di vita più sani.
La salute è un bene per tutti, la sanità è un diritto per tutti; per questo Anp-Cia ribadisce il suo impegno a battersi per il rafforzamento del sistema sanitario, che deve essere alla portata di tutti i cittadini, senza discriminazioni né sociali né territoriali.
Fonte cia.it