Medicina territoriale e “case di comunità” antidoto contro isolamento sociale e solitudine, in aumento col caldo torrido.
Roma, 2 ago – Di fronte a estati sempre più torride, calure insopportabili e pericolose per la salute degli anziani, costretti a isolamento sociale e profonda solitudine, è cruciale ripensare l’apporto della medicina territoriale. Per Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani servono, per questo, “case di comunità”, per favorire l’accesso ai servizi e, prima ancora, un sistema davvero in grado di rispondere agli attuali bisogni di assistenza domiciliare.
“Siamo al paradosso -chiosa il presidente di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo-. È assodato e ribadito da più fronti che la medicina territoriale e l’assistenza domiciliare siano la risposta moderna ai bisogni delle persone che chiedono, giustamente, tempestività ed efficacia degli interventi, oltre che supporto alla volontà di curare le persone anziane nel loro ambiente familiare, ma poi, alla prova dei fatti, ci sono solo ritardi che si accumulano”.
Infatti, sostiene l’Associazione, dalla revisione del Pnrr la medicina di base risulta penalizzata. Nella nuova progettazione sia le “case di comunità”, luogo delle cure primarie e della prevenzione, sia gli ospedali di comunità calano anche del 30%, eppure il Covid ne ha mostrato la grande importanza. Nondimeno, anche per quanto riguarda l’assistenza agli anziani, le ripercussioni dei cambiamenti climatici non concedono altro tempo.
Anp-Cia torna, quindi, a sottolineare le priorità: adottare una strategia capace di mettere assieme la progettazione delle “case di comunità”, su tutto il territorio, in particolare nelle aree interne e rurali, con un sistema integrato di assistenza domiciliare per anziani e soggetti con difficoltà motorie; risolvere il dramma dei disabili e non autosufficienti ancora più isolati in casi di calamità, ripartendo da una mappatura mirata che ne individui il numero, le patologie e, soprattutto, la posizione geografica; potenziare e riordinare il Sistema sanitario nazionale, affrontando e superando il problemi gravissimo della carenza di personale, medici e infermieri, che incide pesantemente sui ritardi. Allarmante è il fenomeno del rifiuto a operare in Pronto Soccorso, mentre cresce il servizio di prestazioni a chiamata.
“Il Paese ha bisogno di un sistema di protezione sociale più forte -aggiunge Del Carlo-. Occorre maggiore inclusione sociale, relazioni e processi di integrazione per comunità più vivaci. Istituzioni e organizzazioni devo fare rete per arrivare, in ogni contesto sociale, a soluzioni realmente a sostegno della popolazione più fragile”.
Anp-Cia pensa anche al divario inaccettabile che permane tra i Sistemi sanitari regionali da armonizzare nell’interesse generale quando, invece, la tendenza delle riforme fa presagire visione opposta, più incline a separazione e indebolimento, a danno sempre dei servizi e dei cittadini.
“La prossima legge di Bilancio -conclude, quindi, il presidente di Anp-Cia, Del Carlo- sarà un importante banco di prova nello stanziamento di risorse per rafforzare la sanità pubblica, governando quella convenzionata, finanziando le riforme già previste, come quella per l’assistenza agli anziani non autosufficienti e per il ridisegno dell’assistenza territoriale. Investire sulla sanità significa garantire coesione sociale e sistema dei diritti, per l’economia e la salute di tutti”.