Dop Economy: CIA Calabria, le Ig come motore dello sviluppo rurale
Il valore strategico delle produzioni Dop e Igp per il rilancio delle aree interne e la sostenibilità è centrale nel commento del presidente nazionale di CIA – Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, in occasione della presentazione del XXII Rapporto Ismea-Qualivita sulle eccellenze agroalimentari italiane.
Le produzioni Dop e Igp rappresentano un pilastro fondamentale per l’agroalimentare italiano, sinonimo di qualità e tracciabilità. “Un valore che dobbiamo continuare a sostenere con convinzione, soprattutto di fronte alle sfide legate alla crisi climatica” – sottolinea Fini, commentando i dati che mostrano una Dop Economy in costante crescita: oltre 20 miliardi di euro di valore, con un aumento del +52% negli ultimi dieci anni e il cibo Dop e Igp che per la prima volta supera i 9 miliardi di euro.
Un percorso ancora da rafforzare
Nonostante questi risultati incoraggianti, è necessario fare ancora molta strada. “Gli agricoltori devono poter contare su capacità produttiva garantita, e il ruolo della ricerca e innovazione nei campi deve essere ulteriormente incentivato” – evidenzia Fini.
A pochi giorni dall’Assemblea annuale di CIA, che ha ribadito la necessità di un rilancio delle aree interne per contrastare lo spopolamento, il valore strategico della Dop Economy diventa sempre più evidente. “Le produzioni a indicazione geografica non solo valorizzano i territori, ma sono strumenti chiave per uno sviluppo rurale sostenibile, grazie ai loro effetti positivi sul piano ambientale, economico, culturale e sociale“.
Un’opportunità per le aree marginali
La mancata delocalizzazione delle produzioni Igp e Dop conferisce alle Ig un ruolo vitale per le economie locali, soprattutto nelle zone più marginali della Calabria. Questo fenomeno non solo genera occupazione e lavoro, ma rafforza anche il legame tra territorio e produzione.
Le sfide future: riforma e turismo enogastronomico
“Non possiamo dimenticare la Riforma Ue delle Indicazioni Geografiche – precisa Fini – e l’importanza della promozione del turismo enogastronomico per rendere queste eccellenze sempre più centrali. Le Ig non sono solo un’etichetta, ma un modello di resilienza e sostenibilità economica che rafforza la competitività delle imprese e, soprattutto, il reddito degli agricoltori”.
In un contesto in cui l’export delle eccellenze italiane continua a crescere, è fondamentale che il valore del lavoro agricolo sia riconosciuto lungo tutta la filiera, garantendo un futuro prospero a queste produzioni che rappresentano l’anima e la ricchezza dei territori calabresi.
Fonte cia.it