Blog

Fini: “Urge uno strumento concreto e rispondente alle istanze degli agricoltori”

Gli ultimi negoziati ai Triloghi sulla direttiva europea per il monitoraggio del suolo rappresentano un momento cruciale per il futuro della sostenibilità agricola e ambientale. CIA-Agricoltori Italiani chiede con forza che si raggiunga un’intesa che tenga conto delle necessità del settore agricolo, da sempre in prima linea nella tutela del territorio e dell’ambiente.

Secondo il presidente nazionale di CIA, Cristiano Fini, il mondo agricolo ha contribuito in modo significativo alla stesura del testo della direttiva, offrendo un approccio pragmatico e responsabile. “Serve uno strumento chiaro, concreto e snello. Sul valore del suolo per le produzioni agricole, soprattutto nelle comunità rurali, non si può negoziare. L’Europa faccia, quindi, la sua parte e servirà anche all’Italia, ancora senza una legge in materia”, ha commentato Fini.

Perché è importante la direttiva europea sul suolo

La proposta della Commissione Europea rappresenta un passo importante verso la sostenibilità globale. In particolare, il monitoraggio del suolo è essenziale per:

  • Contrastare il consumo di suolo: preservare la fertilità dei campi significa tutelare il reddito degli agricoltori e la vitalità delle aree interne.
  • Proteggere la tenuta idrogeologica: evitare frane e dissesti è fondamentale per garantire sicurezza e stabilità territoriale.
  • Sostenere le comunità rurali: prevenire l’abbandono delle aree interne è cruciale per il futuro delle zone agricole.

CIA-Agricoltori Italiani ha lavorato intensamente per garantire che il testo della direttiva sia il più possibile rispondente agli obiettivi di sostenibilità e tutela del settore primario. In particolare, si è concentrata sull’articolo relativo al consumo di suolo, un aspetto determinante per l’equilibrio idrogeologico e produttivo.

Un’opportunità per l’Italia

L’Italia, come ricordato da Fini, è ancora priva di una legge specifica in materia di monitoraggio del suolo. L’approvazione della direttiva europea rappresenterebbe un’opportunità per colmare questa lacuna e fornire agli agricoltori strumenti adeguati per la gestione sostenibile dei terreni.

Fonte cia.it