Abbiamo altre volte parlato di Curinga e di alcune peculiarità che contraddistinguono questa cittadina tra Ionio e Tirreno su questa interessante rubrica “Calabria patrimonio da scoprire e valorizzare” voluta da Cia Calabria che mette in risalto alcune delle tante cose belle e spesso sconosciute, che la nostra regione ha .
Abbiamo parlato delle Terme Romane del IV sec d.C., ci siamo addentrati nei boschi a monte del centro abitato per ammirare il Platano millenario di Vrisi, che fa da sentinella al Monastero Basiliano del X sec. Ci siamo persi tra le bettole e i profumi di cibi antichi della Fiera dell’ Immacolata, abbiamo visitato il Santuario della Madonna del Carmine con il suo evento prodigioso avvenuto nei primi anni del secolo scorso, ma Curinga come tanti paesi della nostra Calabria nasconde tesori da scoprire e da valorizzare .
Ormai abbagliati dalle possibilità “illimitate” dell’ intelligenza artificiale guardiamo troppo oltre tralasciando ciò che per abitudine è dato per scontato, non riusciamo più a vedere con occhi semplicemente educati al bello. Oggi vorrei tornare insieme a quanti sono curiosi a guardare e non solo a vedere con superficialità o nella ripetitività di uno scatto fotografico e di un selfie, ma a sentire a toccare il raccontare della storia, ad inebriarsi nel profumo dell’ incenso di un luogo che trasuda, forse piccole storie di tutti i giorni, storie banali ,ma fondamentali per una piccola comunità come quella di Curinga. Quella dell’ Immacolata di Curinga, una chiesa, penserete, come tante, in effetti come tante altre chiese nasce da un piccola cappella intitolata a San Nicola nel rione Gallicinò uno dei primi nuclei abitati di Curinga luogo denominato (Passo di san Nicola ) ora Piazza Immacolata.
Le prime notizie della sua esistenza risalgono al 1593 notizie tratte dal Regesto Vaticano di Padre Francesco Russo, si trattava certamente di una piccola cappelle ad una navata che nel corso dei secoli tra terremoti e ricostruzioni cominciava a prendere forma, ricordiamo per inciso, il terremoto disastroso del 1783 che solo a Curinga e contrade provocò 7/8 morti, oltre a ingentissimi danni alle cose e alle abitazioni. La ricostruzione cominciò qualche anno dopo sicuramente dopo 1790 ; si progettò e si realizzò una chiesa a navata centrale con abside semi circolare a crociera e una navata laterale, la sinistra. Chiaramente nell’ abside semi circolare viene innalzato l’ altare maggiore sul quale troneggia la statua della Madonna in legno massiccio ben scolpita dalle linee del volto perfette, ignoto l’autore ma viene datata al XVI sec.
Nel 1871/72 la chiesa viene interessata nuovamente da lavori di abbellimento viene realizzata la facciata e viene innalzato il campanile concomitante con la navata esistente a sinistra . A metà del 19°sec si da inizio alla costruzione della seconda navata, quella di destra, successivamente dopo qualche decennio a cavallo tra ‘800 e ‘900, viene innalzato il secondo campanile. Centralmente sopra il portone principale viene realizzato un bel rosone che spicca nella facciata a pietra viva. Gli interni intanto sono stati abbelliti e arricchiti con pregiati marmi dalla ditta Guzzi di Miglierina che a Curinga ha realizzato altri pregevoli lavori in altre chiese; viene quindi realizzata la balaustra in marmi policromi che racchiudeva l’ abside. Tale balaustra, dopo le nuove norme canoniche dettate dal Concilio Vaticano II, viene smontata e con i marmi vengono realizzati l’ Altare Conciliare , La Sede e il Leggio . La Facciata acquista il suo aspetto definitivo, pur conservando la trabeazione Corintia, a partire dal 1929; posto sul portone centrale vengono realizzati pregevoli lavori ad altorilievo dell’ Annunciazione dell’ Arcangelo Gabriele a Maria e più sopra, nel Timpano, posto a coronamento del portali e della facciata, la rappresentazione della cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre di Enrico Caldara di Vicenza, tutto contornato da pregevoli fregi. A completare l’opera, si stagliano nel bleu intenso del cielo l’ Immacolata con i due angeli adoranti inginocchiati ai suoi piedi . Un discorso particolare per i magnifici portoni in bronzo che arricchiscono la facciata opera dello scultore Alessandro Romano del 1994. Il portone principale composto da un quadro principale, che si trova al centro e quattro quadri minori, due in alto e due in basso. Immediatamente sotto la scena principale si trovano inoltre due puttini, completamente aggettanti che recano in mano un drappo sul quale è riportata la frase dell’ANNUNCIAZIONE del Vangelo secondo Luca. Partendo dall’alto del portale, quindi noi troviamo subito due formelle affiancate, quella di sinistra è dedicata alla “GENESI” mentre quella di destra rappresenta la visita di Maria ad Elisabetta. Il quadro principale, è quello dedicato all’ANNUNCIAZIONE; punto principale della formella è costituito dai due personaggi principali posti al centro: Maria che riceve dall’Arcangelo il simbolo dell’Immacolata Concezione. I due quadri minori posti ai piedi del portale invece sono rappresentate, a sinistra la maternità ed a destra la proclamazione del dogma dell’IMMACOLATA CONCEZIONE. Nelle porte laterali anch’esse molto belle nel portale di Sinistra sono rappresentati gli avvenimenti che caratterizzano la storia della chiesa di Curinga. Nel portale di destra, quello dedicato a San Francesco.
Gli interni oltre ad essere stati nel corso degli anni rimaneggiati tra cui il pavimento in marmo e l’ altare in marmo 1907, non hanno subito grandi modifiche lasciando inalterata la struttura principale, che mantiene la pianta rettangolare a tre navate. Pregevoli sono gli arredi interni, quale un pregevole organo a canne e a mantice del del 1915,che sostituì il precedente organo secolare distrutto da un fulmine l’ anno precedente. Di notevole fattura artigianale lo stallo del 1899 in legno intarsiato destinato al Priore e al Consiglio della Confraternita (proprietaria della chiesa) . Molto interessanti e ben realizzati gli stucchi lucidi e doratura a foglia con artistici capitelli e modanature nonché con effigi di santi in altorilievo, che adornano interamente il tempio (1884) . Alcuni quadri arricchiscono le navate tra i quali spiccano “La pietà di San Francesco di Paola” salvato dal terremoto del 1783, di autore sconosciuto restaurato nel 1977 , inoltre un opera del pittore vibonese Brunetto Aloi, datata 1852 che rappresenta “L’ Immacolata”, sempre dello stesso autore un quadro che raffigura “La Trinità”. Da poco più di un anno nella navata destra è stata posta la Sacra reliquia di S. Francesco di Assisi donata al Terzo Ordine Francescano in occasione della visita pastorale da S.E. il Vescovo di Nicastro Domenico Maria Valensise, avvenuta in data 11 maggio 1893. La reliquia è costituita da un pezzettino di stoffa della veste di San Francesco, chiusa in una piccola teca di cristallo e di ottone.
La preziosissima reliquia del Santo Patrono d’Italia è stato un ritrovamento inaspettato (2022), che ha destato immenso stupore; infatti mentre si ordinava e si catalogava l’ingente materiale, conservato in casse e scatoloni nella Chiesa dell’ Immacolata di Curinga, è spuntata questa reliquia dimenticata. Oltre questa preziosità, vengono alla luce forse dopo secoli: documenti, indumenti religiosi e oggettistica varia. Ogni oggetto, ogni indumento, ogni documento racconta una storia di fede e devozione popolare, ora tutto ciò è stato raccolto e posto in alcuni locali situati nella stessa Piazza Immacolata (2023), in una mostra permanente fruibile da studiosi e curiosi.
Un discorso parallelo alla Chiesa è quello della Confraternita Maria SS Immacolata, fondata ufficialmente nel 1777. Abbiamo notizie certe dei priori a partire dal 1821 in quell’ anno era priore il confratello Giuseppe Rondinelli, fino ai nostri giorni con il priore in carica il confratello Pietro Mazzotta. Nel corso di questi secoli si sono susseguiti oltre 30 priori con periodi brevi e anche molto lunghi.
Il nostro viaggio intorno alla bella Chiesa dell’Immacolata di Curinga e alla sua Congrega, potrebbe continuare con molte altre curiosità, storie, presunti prodigi, tradizioni, ma ci fermiamo qui, lasciando aperta la porta della curiosità a quanti vorranno visitare questo gioello incastonato nel centro di Curinga .
Cesare Natale Cesareo