Si terrà giorno 1 marzo p.v. alle ore 11.00 presso la Sala Verde della Cittadella Regionale la Conferenza di presentazione del progetto “Innovazione nella filiera Agrumicola: Competitività e sostenibilità delle produzioni agrumicole Calabresi” presentato nell’ambito della Misura 16.1.1 del PSR Calabria 2014/2020 da Donne in Campo Calabria e CIA Calabria.
Il progetto si propone di contribuire al miglioramento della competitività di un comparto strategico per il settore agricolo della regione Calabria, quale è quello agrumicolo, per il quale questa regione occupa il secondo posto a livello nazionale dopo la Sicilia.
Con riferimento all’agrumicoltura calabrese, uno dei principali problemi è la concentrazione delle produzioni in pochi mesi dell’anno che spesso determina un surplus sul mercato di alcuni prodotti (come nel caso del clementine ‘Comune’). È necessario ampliare il calendario di maturazione e commercializzazione anche per rispondere alle richieste della GDO e dei mercati esteri.
Il risanamento di vecchie varietà autoctone e la verifica dell’adattabilità di nuovi portinnesti ai diversi ambienti pedoclimatici calabresi sono tra gli obiettivi che si vogliono perseguire, senza tralasciare la qualificazione e la certificazione fitosanitaria del materiale di propagazione.
La ricerca oggi deve sempre di più essere accanto agli imprenditori agricoli per dare loro i mezzi necessari ad affrontare le sfide del futuro, sfide di mercato, di sostenibilità ambientale ed economica.
Un’agricoltura competitiva deve necessariamente confrontarsi con le nuove sfide globali, valorizzare gli strumenti europei disponibili per la ricerca e fare una ricognizione delle esigenze delle aziende, ponendole in connessione con le eccellenze scientifiche già esistenti. La proposta progettuale coinvolge Istituzioni scientifiche con specifico background nelle tematiche della innovazione varietale (la maggior parte di nuove selezioni di agrumi rilasciate in questi ultimi anni a livello nazionale provengono proprio dal CREA-OFA di Acireale) e nelle tematiche fitosanitarie (il CNR-IPSP è tra gli Istituti che ha maggiormente contribuito a livello nazionale per quanto riguarda la ricerca su patogeni emergenti degli agrumi), il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria ha ampie e documentate competenze, di ricerca, sperimentazione e difesa, sulle malattie degli agrumi e più in generale delle piante agrarie in ambiente mediterraneo) e di certificazione del processo vivaistico (il CRSFA è centro regionale per la Premoltiplicazione di diverse specie da frutto, ricoprendo un ruolo importante nella filiera della certificazione nazionale insieme al CREA-OFA)
Nell’ottica della diversificazione, il progetto prevede a cura dell’ARSAC anche una utilizzazione di prodotti no food, quali i biocosmetici, ottenuti con metodi “green” da agrumi di nicchia (cedro, bergamotto ecc.) e loro valorizzazione con la certificazione di origine “made in Calabria”.
Sicuramente tanto ancora si dovrà fare nell’ambito della ricerca in agrumicoltura e in generale in agricoltura ma Donne in Campo Calabria e CIA Calabria, grazie alla collaborazione di tutti i partner scientifici, vogliono iniziare un percorso per una agrumicoltura calabrese sempre più competitiva.
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