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È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 128 del 19 maggio 2020 la versione definitiva del Dl n. 34 del 19.05.2020 cosiddetto Decreto Rilancio. Diverse le misure che riguardano l’agricoltura. Anzitutto lo stanziamento di un miliardo e 150 milioni di euro “destinati a quei settori che hanno subito maggiori difficoltà” a causa dell’emergenza Coronavirus, come il florovivaismo, la zootecnia, il vino, l’agriturismo.

Tutti comparti in cui le restrizioni del lockdown, con la chiusura degli esercizi pubblici di ristorazione, lo stop a spostamenti e cerimonie e il rallentamento dell’export, hanno prodotto danni enormi. In più, ci saranno le risorse gestite da Ismea per facilitare l’accesso al credito e quelle destinate al Fondo indigenti per acquistare latte, carne, formaggi Dop, frutta e verdura da donare a “tutti coloro che facevano parte del ceto medio e ora sono a rischio povertà”.

Complessivamente, le risorse per l’agricoltura sono attualmente così suddivise:

500 milioni per Fondo florovivaistico e filiere in difficoltà
100 milioni per il vino
50 milioni per i Consorzi di bonifica
250 milioni per accesso al credito tramite Ismea
250 milioni per il Fondo Indigenti
Inoltre, sono previsti altri interventi, trasversali al settore, per imprese e lavoratori.

Bonus lavoratori autonomi

I lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Ago (quindi i coltivatori diretti, oppure i commercianti e gli artigiani), ma anche gli stagionali o comunque le categorie che avevano i requisiti e avevano richiesto e ottenuto il bonus di 600 euro relativo al mese di marzo, stanno ricevendo in automatico anche quello relativo al mese di aprile.

Bonus vacanze, anche per l’agriturismo

Per il periodo d’imposta 2020 è riconosciuto un credito in favore dei nuclei familiari con Isee in corso di validità, ordinario o corrente non superiore a 40mila euro, utilizzabile, dal 1° luglio al 31 dicembre 2020, per il pagamento di servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese turistico ricettive, dai bed & breakfast e anche dalle strutture agrituristiche che esercitano attività turistico-ricettiva in possesso dei titoli prescritti dalla normativa nazionale e regionale. Il credito, utilizzabile da un solo componente per nucleo familiare, è pari a: 500 euro per ogni nucleo familiare composto da più di due persone; 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone; 150 euro per quelli composti da una sola persona. Le spese devono essere sostenute in un’unica soluzione in relazione ai servizi resi da un solo agriturismo, una singola impresa turistico ricettiva o un solo bed & breakfast.

Esenzione Imu agriturismi

Sono esentati dalla prima rata IMU 2020 gli immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, gli immobili rientranti nella categoria catastale D/2 e gli immobili destinati ad agriturismo, dei villaggi turistici, degli ostelli della gioventù, dei rifugi di montagna, delle colonie marine e montane, degli affittacamere per brevi soggiorni, delle case e appartamenti per vacanze, dei bed & breakfast, dei residence e dei campeggi, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate. Stop alla rata Irap. Non è dovuto il versamento del saldo Irap per il 2019.

Non è altresì dovuto il versamento della prima rata dell’acconto 2020 (40% del dovuto)

L’agevolazione è riconosciuta solamente – alle imprese, con un volume di ricavi nell’anno d’imposta 2019 non superiore a 250 milioni – ai lavoratori autonomi, con compensi nell’anno d’imposta 2019 non superiore a 250 milioni. La norma interessa anche il settore agricolo con particolare riferimento alle attività agricole non rientranti nel reddito agrario.

Credito d’imposta canoni di locazione immobili non abitativi

Agli esercenti attività d’impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel 2019, spetta un credito d’imposta del 60% del canone di locazione mensile, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo, destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo. Per le strutture “alberghiere” e agrituristiche, il credito spetta a prescindere dal volume dei ricavi.

Contributi a fondo perduto, anche per le aziende agricole

Riconoscimento di un contributo a fondo perduto a condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019 (inferiore almeno del 33%). Ai soggetti titolari di reddito agrario, il contributo è riconosciuto a prescindere dal volume d’affari del periodo d’imposta 2019. L’ammontare del contributo a fondo perduto è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. In particolare a) 20% per i soggetti con ricavi o compensi non superiori a 400.000 euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso; b) 15% per i soggetti con ricavi o compensi indicati superiori a 400.000 euro e inferiori a un milione di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso; c) 10% per i soggetti con ricavi o compensi indicati superiori a un milione euro e inferiori a cinque milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso. Il minimo erogabile sarà comunque di 1.000 euro, per le persone fisiche e di 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

Anticipo PAC al 70%. Previsto l’anticipo Pac 2020 nella misura del 70 per cento

La disposizione intende uniformare – per l’anno 2020 – la misura dell’anticipazione prevista, allo scopo di rendere possibile, a salvaguardia delle aziende agricole che non si siano avvalse della facoltà di presentare la domanda semplificata ed abbiano invece presentato l’ordinaria domanda nell’ambito dei regimi di sostegno previsti dalla Politica agricola comune (Pac) per l’annualità 2020, l’accesso all’anticipazione innalzata dal 50 al 70 per cento del valore della domanda.

Regolarizzazione lavoratori stranieri e lavoro con reddito di cittadinanza e cig

Il Decreto rilancio prevede, da ultimo, la regolarizzazione dei lavoratori immigrati, al fine di favorire la possibilità di occupazione in agricoltura. ll decreto prevede anche la possibilità, per il percettore del reddito di cittadinanza o di cassa integrazione, di lavorare in campagna senza perdere il sussidio.

Tutti gli aggiornamenti e dettagli su queste e altre misure previste per il settore agricolo sono consultabili sul portale dedicato Cia: https://noiciaggiorniamo.cia.it/