Il presidente Fini: “Nel collegato agricolo inserire misure concrete per fermare i danni alle imprese”
Nel prossimo collegato agricolo devono essere introdotte le modifiche essenziali alla Legge 157/92 che Cia-Agricoltori Italiani chiede da anni, per affrontare in modo efficace il problema della fauna selvatica fuori controllo. Lo ha ribadito il presidente nazionale Cristiano Fini, sottolineando l’urgenza di garantire un equilibrio tra tutela ambientale e sostenibilità economica delle aziende agricole.
Tre le proposte chiave avanzate da Cia:
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Monitoraggio capillare della fauna selvatica, con dati aggiornati e strumenti mirati, per una gestione realmente efficace, soprattutto delle specie in esubero.
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Distinzione tra gestione e attività venatoria, riconoscendo che il controllo delle popolazioni selvatiche è un’azione a tutela dell’agricoltura e del territorio, distinta dalla caccia tradizionale.
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Risarcimento totale dei danni subiti dagli agricoltori, secondo il principio di responsabilità, con indennizzi adeguati e tempestivi per le perdite economiche causate dagli animali selvatici.
Il Presidente di Cia Agricoltori Italiani, Cristiano Fini ha dichiarato:
Si tratta di misure essenziali per permettere agli agricoltori di operare in condizioni di maggiore sicurezza. Gli effetti della fauna selvatica, in particolare degli ungulati come i cinghiali, sono devastanti per l’economia agricola, con oltre 2 milioni di esemplari che danneggiano quotidianamente campi e colture.
Cia riconosce l’impegno del Governo, ma chiede che la revisione della legge – ferma al 1992 – sia più incisiva e strutturale. Il testo in fase di definizione rappresenta un’occasione da non perdere per dotare il settore agricolo di strumenti legislativi e finanziari duraturi, capaci di rispondere con efficacia all’emergenza.