La posizione del presidente dell’associazione per la promozione agrituristica di Cia-Agricoltori italiani in occasione di un convegno della Fao
La vendita diretta dei prodotti agroalimentari in fattoria come best practice a sostegno delle aziende agrituristiche, in stretto collegamento con lo sviluppo del turismo locale. E’ la posizione sostenuta da Mario Grillo, presidente di Turismo Verde, l’associazione per la promozione agrituristica di Cia-Agricoltori italiani, nel suo intervento nel corso del workshop ‘Scambio di esperienze e buone pratiche sul commercio Sfsc tra Italia e Occidente’ organizzato dalla Fao con la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Ebrd).
Grillo ha esposto il caso di Fattoria Biò, azienda agrituristica di cui è titolare sull’altopiano Silano in Calabria, in montagna ad appena un’ora dal mare. E ha sottolineato l’impegno dell’azienda “nell’utilizzo di metodi tradizionali, ingredienti di alta qualità e pratiche sostenibili, con un forte legame con il territorio, quello Silano, con i prodotti, come la patata della Sila Igp, che ne tramandano i sapori unici e le tradizioni, promuovendo la cultura locale e il turismo sostenibile”.
E ‘la strada’ da seguire per produrre e vendere prodotti di qualità realizzati interamente in azienda, secondo Grillo passa per l’incontro tra tradizione e innovazione. Latte e carni prodotti in azienda vengono infatti trasformati in formaggi e salumi seguendo le antiche tradizione contadine, secondo i racconti tramandati in una famiglia che da 5 generazioni compie la transumanza del bestiame dal mare alla montagna e viceversa.
Tradizioni che oggi, ha sostenuto Grillo, vanno di pari passo con l’innovazione per la sostenibilità aziendale, come ad esempio con pannelli solari per la produzione dell’energia elettrica per l’azienda. O come attraverso l’e-commerce, con Fattoria Biò che riesce a vendere i propri prodotti oltre il territorio locale.
Ma è proprio sul territorio che ‘storie’ come quella di Fattoria biò possono permettere ‘il cambio di passo’ per le comunità locali, attraverso progetti di rete come ‘Fattorie aperte in Sila’, network con le altre fattorie del territorio attraverso il quale realizzare sviluppo sostenibile per l’intero altopiano Silano.