Manovra priva di aumenti per le minime, peggiora Opzione Donna e Ape Sociale, misere risorse per il Servizio sanitario
Una Legge di Bilancio modesta e senza ambizioni, deludente sul versante delle pensioni, ancora una volta senza aumenti e con un’indicizzazione che non recupera nemmeno l’inflazione, e che preoccupa lato sanità con lo spettro di una riduzione del finanziamento al Sistema sanitario nazionale prossimo al 6,2% di Pil nel 2024, il più basso d’Europa. Ѐ questa la severa analisi di Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, che esprime anche rabbia visti i mesi trascorsi tra decine di incontri parlamentari, con ogni gruppo politico, sottoponendo la sua piattaforma di rivendicazioni urgenti, prima tra tutte la richiesta di portare le pensioni minime a 800 euro, poco sopra la soglia di povertà.
Inoltre, secondo Anp-Cia, la manovra peggiora Opzione Donna che vede ristretti tempi, modalità di accesso e valore della pensione, così come la riformulazione dell’Ape Sociale che cancella il riconoscimento dei lavori gravosi e usuranti, tra i quali quello degli agricoltori. Inoltre, nulla si prevede per la pensione di garanzia dedicate ai giovani, mentre si complicano le regole e si allungano i tempi per chi deve andare in pensione. Positiva, invece, la riconferma dei bonus per gas e luce, anche se fino a marzo 2024, e per i soggetti già titolari di bonus sociali.
Capitolo a parte, quello sanitario. Il modesto incremento delle risorse, sottolinea Anp-Cia, copre appena l’aumento dei costi ordinari, per cui la crisi del sistema precipita quotidianamente, mentre riforme e innovazione, oggi necessarie, escono dalla programmazione. Infine, nella Legge di Bilancio, non trova applicazione la riforma della non autosufficienza perché mancano fondi e decreti attuativi.
“Di fronte a questo scenario, Anp-Cia non intende rinunciare al suo ruolo di tutela dei pensionati e degli anziani e ribadisce, quindi, l’impegno -commenta il suo presidente nazionale, Alessandro Del Carlo- per la conquista di assegni dignitosi, sanità pubblica e universalista, servizi sociosanitari efficienti che valorizzino il ruolo degli anziani nella società”.