Abbiamo finalmente la nostra legge sull’imprenditoria agricola giovanile. Un traguardo importante, espressione di un progetto costruito, prima di tutto, ascoltando gli under 40 del settore e punto di forza, non più discutibile, per iniziare davvero a investire sulle nuove generazioni.
A dirlo è il presidente nazionale di Agia, l’Associazione nazionale dei giovani imprenditori agricoli di Cia, Enrico Calentini, soddisfatto per l’ok definitivo in Parlamento alla Pdl Carloni e con Agia pienamente protagonista.
Sono stati mesi di intensa attività a confronto con la Commissione agricoltura affinché il testo recepisse le nostre istante -aggiunge Calentini- e l’attenzione dimostrata al tema dell’accesso alla terra, come alla formazione e al credito, ha chiarito sin da subito che i tempi erano maturi per portare a compimento un percorso solido e incentivante, realizzato insieme ai giovani agricoltori e in linea con gli obiettivi europei, dove stavamo già lavorando per la risoluzione Carvalhais sul ricambio generazionale in agricoltura.
Per Agia-Cia resta aperto il nodo risorse
Se si vuole pensare sul serio alla Banca delle Terre agricole, all’Osservatorio sui terreni, al ritorno dei voucher, al rilancio dell’Istruzione Tecnica Superiore e ancora di più alla transizione digitale -chiosa Calentini- servirà un impegno deciso e corale per arrivare a stanziamenti più importanti.
“Ripeto da tempo -dichiara, infine, il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini- che la transizione agricola va costruita con gli agricoltori. L’iter che ha portato alla legge sull’imprenditoria giovanile nel comparto e Agia sempre propositiva nel lavoro sui testi con la Commissione agricoltura, hanno creato un precedente per tutta la politica agricola nazionale ed europea. Solo così, portando esigenze e proposte sui tavoli istituzionali si può dare un futuro all’agricoltura”.
Fonte cia.it